Matteo Bolner, risponde a qualche nostra domanda in merito alle politiche giovanili e al suo ruolo di RTO del Tavolo delle Politiche Giovanili dell’Altopiano della Vigolana.

Raccontaci di te: Come sei arrivato sull’altopiano?

Sull’Altopiano ci sono arrivato per…amore! La mia compagna abitava già qui da qualche anno e quando abbiamo deciso di andare a vivere insieme ho deciso di trasferirmi qui. E devo dire che è proprio un bel posto in cui vivere! 

Cosa hai studiato e come sei arrivato al ruolo di RTO?

Ho studiato all’Università di Trento frequentando il corso di studi politici europei ed internazionali, poi negli ultimi anni ho anche frequentato il corso serale di cucina e arte bianca della Scuola Alberghiera di Rovereto. Sono sempre stato interessato a conoscere e approfondire ambiti anche molto diversi tra loro ricercando sempre un equilibrio tra teoria e pratica, questo aspetto credo sia cruciale per il lavoro che deve svolgere un RTO. Obiettivo generale del lavoro di Referente tecnico organizzativo di un Piano giovani è infatti quello di sostenere l’innovazione territoriale, principalmente attraverso l’appoggio a progetti, idee e stimolando le istituzioni affinché i giovani possano trovare voce e spazio all’interno della comunità.

Al ruolo di RTO ci sono arrivato quasi in maniera “naturale” diciamo, dopo diversi anni di partecipazione attiva all’interno del Tavolo del Piano giovani destra Adige, qualche corso di formazione sulle politiche giovanili organizzato dalla P.a.t. e l’attività “sul campo” all’interno di associazioni di volontariato con cui ho condiviso e realizzato molti progetti. L’esperienza accumulata mi ha permesso di ottenere la certificazione di Manager territoriale che viene richiesta per svolgere il lavoro di Rto (per scoprire come ottenere la certificazione di competenze vedi: https://www.fdemarchi.it/ita/Sviluppo-e-innovazione/Riconoscimento-e-certificazione-delle-competenze/Faq-certificazione-delle-competenze-di-Manager-territoriale).

Esperienze precedenti al tavolo delle politiche giovanili altopianese?

Da quando sono arrivato qui in Altopiano (fine 2018) sono entrato in contatto quasi subito con alcuni componenti del Tavolo delle politiche giovanili che mi hanno invitato a partecipare. È stato un ottimo modo per conoscere meglio il territorio e le opportunità che offre!

Come sei stato coinvolto nelle tue prime esperienze con le politiche giovanili?

Durante gli anni delle superiori le politiche giovanili hanno rappresentato l’opportunità di vedere concretizzate idee e iniziative culturali (concerti, festival, interscambi culturali, cineforum…) che condividevo con un gruppo di amici, grazie al supporto (anche economico) del piano giovani e all’ascolto e sensibilità degli amministratori di allora verso le esigenze del mondo giovanile. 

Come coinvolgeresti i giovani a partecipare di più ? Quali mezzi sono più adatti per coinvolgere i giovani?

La partecipazione è una tematica senza dubbio molto complessa! Credo che non esista un’unica “ricetta” ma occorre saper trovare di volta in volta modalità, strumenti che permettano la partecipazione a seconda dell’obiettivo specifico da raggiungere.

Sicuramente tra i mezzi e strumenti fondamentali per coinvolgere e incentivare oggi la partecipazione tra i giovani i social network sono fondamentali, ma anche il ritrovarsi faccia a faccia trovo sia altrettanto essenziale per conoscersi, confrontarsi e incentivare la nascita di collaborazioni

Sull’altopiano sono abbastanza coinvolti i giovani?

Direi che si può fare di più! Esistono un sacco di opportunità rivolte al mondo giovanile che forse non sono abbastanza conosciute, tanti spazi da valorizzare. Il piano giovani è essenzialmente uno strumento a disposizione dei giovani, un’occasione unica per sperimentare, dare concretezza a progetti ambiziosi, definire il proprio percorso e progetto di vita,  apprendere competenze utili per affrontare il mondo del lavoro e la vita in generale. 

Quale é il ricordo più bello, l’avventura più emozionante che ti ricordi e che hai potuto vivere grazie alle attività svolte con le politiche giovani?

Domanda difficile! Dovendo scegliere tra i tanti ricordi belli, ti direi che una delle esperienze più intense e significative è stata l’organizzazione di un progetto di viaggio e interscambio giovanile con un’associazione giovanile serba. È stata senza dubbio un’esperienza molto arricchente dal punto di vista umano e culturale. Poi ho dei bellissimi ricordi anche di tanti piccoli momenti legati all’organizzazione di eventi, concerti, festival che sono sinonimo di amicizie, incontri e tante soddisfazioni nel riuscire a creare una comunità più coesa!